L’adolescenza è per definizione l’età del cambiamento che inizia dalla pubertà ( epoca dello sviluppo dei caratteri sessuali secondari ) e può durare a lungo, anche fino ai 30 anni. Tali cambiamenti sono tipo neurologico e psico-sociali.
Un grande cambiamento
In adolescenza avviene un vero e proprio rimodellamento del sistema nervoso centrale, con cambiamenti strutturali e funzionali, essendo i primi condizione essenziale per i secondi.
Si sviluppa la capacità di pensiero logico deduttivo – grazie allo sviluppo della corteccia prefrontale che permette la programmazione delle azioni, aumenta la tendenza alla ricerca di sensazioni piacevoli – per l’aumento dei recettori della dopamina, aumenta la capacità di autocontrollo e monitoraggio degli stati interni – grazie all’incremento di velocità ed efficienza delle connessioni neurali.
Tra i principali compiti di sviluppo in adolescenza abbiamo:
- la mentalizzazione delle trasformazioni del corpo;
- la formazione dell’identità di genere;
- l’autonomizzazione dalla famiglia;
- lo sviluppo della capacità riflessiva.
Tutti questi aspetti confluiscono nella costruzione di un’identità personale ed integrata dell’adolescente.
Ed una grande opportunità
Le strategie educative più efficaci ruotano attorno al concetto di compromesso.
Il genitore-tutor deve saper portare la/il figlia/o a contrattare i limiti della sua emancipazione dal nucleo famigliare originario, considerando una quota di conflitto come inevitabile, fisiologica. Questi conflitti sono dovuti alla ricerca di affrancarsi dall’immagine infantile che il ragazzo/la ragazza ha di se, con tutte le paure derivanti dal compito di diventare adulto.
A tal pro i limiti imposti dai genitori dovrebbero essere il più possibile flessibili, per valorizzare il bisogno di emancipazione dell’adolescente, lasciando al contempo una porta sempre aperta che permetta al giovane di trovare rassicurazione e protezione davanti alle sfide angoscianti del diventare adulto.
L’adolescenza rappresenta quindi un’impresa familiare congiunta da cui ogni membro esce nuovamente individuato e separato.
Vorrei sottolineare come nell’impresa di sostenere ed incoraggiare l’adolescente dev’essere coinvolta l’intera comunità degli adulti, non solo i familiari stretti, specialmente oggi che non abbiamo molte certezza da offrire ai giovani per il loro futuro.
L’adolescenza è per definizione l’età del cambiamento che inizia dalla pubertà ( epoca dello sviluppo dei caratteri sessuali secondari ) e può durare a lungo, anche fino ai 30 anni. Tali cambiamenti sono tipo neurologico e psico-sociali.
Un grande cambiamento
In adolescenza avviene un vero e proprio rimodellamento del sistema nervoso centrale, con cambiamenti strutturali e funzionali, essendo i primi condizione essenziale per i secondi.
Si sviluppa la capacità di pensiero logico deduttivo – grazie allo sviluppo della corteccia prefrontale che permette la programmazione delle azioni, aumenta la tendenza alla ricerca di sensazioni piacevoli – per l’aumento dei recettori della dopamina, aumenta la capacità di autocontrollo e monitoraggio degli stati interni – grazie all’incremento di velocità ed efficienza delle connessioni neurali.
Tra i principali compiti di sviluppo in adolescenza abbiamo:
- la mentalizzazione delle trasformazioni del corpo;
- la formazione dell’identità di genere;
- l’autonomizzazione dalla famiglia;
- lo sviluppo della capacità riflessiva.
Tutti questi aspetti confluiscono nella costruzione di un’identità personale ed integrata dell’adolescente.
Ed una grande opportunità
Le strategie educative più efficaci ruotano attorno al concetto di compromesso.
Il genitore-tutor deve saper portare la/il figlia/o a contrattare i limiti della sua emancipazione dal nucleo famigliare originario, considerando una quota di conflitto come inevitabile, fisiologica. Questi conflitti sono dovuti alla ricerca di affrancarsi dall’immagine infantile che il ragazzo/la ragazza ha di se, con tutte le paure derivanti dal compito di diventare adulto.
A tal pro i limiti imposti dai genitori dovrebbero essere il più possibile flessibili, per valorizzare il bisogno di emancipazione dell’adolescente, lasciando al contempo una porta sempre aperta che permetta al giovane di trovare rassicurazione e protezione davanti alle sfide angoscianti del diventare adulto.
L’adolescenza rappresenta quindi un’impresa familiare congiunta da cui ogni membro esce nuovamente individuato e separato.
Vorrei sottolineare come nell’impresa di sostenere ed incoraggiare l’adolescente dev’essere coinvolta l’intera comunità degli adulti, non solo i familiari stretti, specialmente oggi che non abbiamo molte certezza da offrire ai giovani per il loro futuro.
Dott.ssa Daniela Bellucci – Isc. Albo Psicologi E.R. n. 4611 del 21-04-2006 – P.IVA 03719570362 – © 2020 Enfold by Kriesi – designed by Asia Bergamini